Ligama


SALVO LIGAMA

Classe 1986, Diplomato in Grafica all’Accademia di Belle Arti Catania, è stato Assistente alla cattedra di Incisione fino al 2015, intraprendendo una carriera universitaria concentrata alla sperimentazione di nuovi metodi di stampa, culminati in Storiche Alchimie Cotemporanee, che è stato il primo Workshop di Incisione Sostenibile tenuto presso l’Accademia di Catania.

Proprio nel 2015 decide di abbandonare la carriera universitaria per dedicarsi esclusivamente alla ricerca artistica, cercando un linguaggio pesonale, riconoscibile e contemporaneo.

Così la sua ricerca pittorica arriva alla riproduzione dei meccanismi di scomposizione e dissoluzione dell’immagine reale in pixel tipici del virtuale digitale, nel desiderio di conciliare i tempi lunghi e riflessivi della pittura con quelli frenetici della realtà contemporanea. Una ricerca che si sviluppa in studio e in arte urbana. E’ infatti molto influenzato dall’arte urbana, dai graffiti, e soprattutto da come la pittura possa evolversi nello spazio. Nella sua indagine i pixel sono gli atomi di una nuova materia telematica e inconsistente, sono i pigmenti di una pittura che si veste di contemporaneo, sono un modo per avvicinarsi alle cose e per avvicinarsi alla storia. Il suo lavoro si sviluppa in un procedere complesso, che mette la citta’ al centro di un dispositivo di intelligenza connettiva in grado di collegare e far dialogare lo spazio tra cielo e terra alla dimensione digitale aprendo di fatto un nuovo spazio teorico all’interno del quale organizzare le informazioni spostando l’attenzione dai movimenti ai procedimenti. Le risultanti del rapporto virtuoso tradizione-innovazione e’ palese nel lavoro di Ligama quando giustappone pixel su vedute novecentesche ad olio, quando realizza panorami digitali di osservazioni figurative, quando dipinge il suono, raccogliendo i dati scientifici con in quali elaborare una teoria del colore in co-creazione con un algoritmo di intelligenza artificiale, quando installa un ciclo continuato di immagini temporanee private attraverso il recupero di macchine obsolete, quando rappresenta il panorama urbano utilizzando la pittura tradizionale per supplire all’immaterialita’ della fotografia ai tempi di internet e al deserto digitale che si sta portando dietro, cristallizzando in pittura immagini della citta’ che siamo abituati a vedere in foto, che nessuno stampa piu’. Ligama mette il suo talento artistico in dialogo con un’intelligenza multidisciplinare per attraversare indenne i paradigmi dei linguaggi visivi creando un’immaginario composito in grado di opporsi all’immensa forza della globalizzazione illuminando di luce nuova (e rinnovabile) le infinte specificita’ dei luoghi. (Stefano Antonelli)

Segnalato al Premio Nazionale delle Arti (Catania 2007, Napoli 2010, Milano 2011), selezionato nel 2010 per Et Verbum Caro Factum est, mostra in occasione dell’ostensione della Sacra Sindone, Reggia di Venaria, Scuderie Juvarra, nel 2013 espone all’Istituto Nazionale per la Grafica nella mostra Segno Insegno, vincitore, alla VI edizione del Premio Internazionale Limen Arte, dei riconoscimenti di “menzione speciale pittura” e “opera più votata”, finalista al Premio FAM 2016. Tra le mostre più importanti, la personale Catania Infinite Jest al Palazzo Della Cultura di Catania nel 2017, le personali 8bit nelle gallerie Portanova 12 a Bologna ed El Magazein a Dignano (Croazia), 16 bit a Palzzo Corvaja a Taormina e le partecipazioni a Fiere Intrnazionali; Urban Art Fair Parigi Carreau du Temple, Set Up Bologna, Art Factory Catania Palazzo Valle. Ha realizzato opere murali in tutta Italia e in Croazia.

Giardini Naxos 2018

“Big Bang”

acrilico su muro

Liceo Scientifico C.Caminiti (Contrada Moscatella, Giardini Naxos)

 

 

 

Giardini Naxos 2016

“Liberatutti”

acrilico su muro

2016

Artista siciliano (classe 1986) Salvo Ligama realizza opera murale per Emergence Festival a Giardini Naxos in via delle Rimembranze.

Un mondo a pixel l’artista riproduce i meccanismi di scomposizione e dissoluzione dell’immagine in pixel, tipici del virtuale digitale, ma con la maestria di chi conosce e sa usare i colori e la pittura.

 

Classe 1986, Diplomato in Grafica all’Accademia di Belle Arti Catania, è assistente alla cattedra di incisione.

La sua ricerca pittorica riproduce i meccanismi di scomposizione e dissoluzione dell’immagine reale in pixel tipici del virtuale digitale, nel desiderio di conciliare i tempi lunghi e riflessivi della pittura con quelli frenetici della realtà contemporanea. Una ricerca che si sviluppa in studio e in arte urbana. 

Nella sua indagine i pixel sono gli atomi di una nuova materia telematica e inconsistente, sono i pigmenti di una pittura che si veste di contemporaneo, sono un modo per avvicinarsi alle cose e per avvicinarsi alla storia.  Allo stesso tempo costruire le cose “pezzo per pezzo” gli permette di analizzarne da vicino la materia, l’epidermide dell’immagine in una storia di adattamento dei pacati intermezzi della pittura alla frenesia e al frastorno della nostra era. Coinvolge le proprie radici culturali, le tradizioni di una terra che lo ha visto crescere, in un gioco percettivo che si risolve nella realtà del dispositivo digitale, di un comune smarthphone o fotocamera, che ne ricostruisce l’immagine nell’attimo in cui vi si guarda attraverso esaltandone l’urgenza quotidiana e il profumo pregnante delle atmosfere in un ritratto contemporaneo. Dunque la complessità esecutiva del dipingere offre una percezione visiva che varia a seconda che si osservino da vicino o da lontano o con l’aiuto di una camera fotografica. Con composizioni di bilanciata nitidezza, che rompono in realtà la riproducibilità del digitale, e l’inserimento di alcuni elementi dipinti con l’espediente pittorico del trompe l’oeil, egli offre una riflessione sui nuovi canoni suggeriti dalle tecnologie odierne senza abbandonare la sua vocazione originaria: la riflessione sull’uomo e sulla sua storia, interrogativi universali e delicate suggestioni emotive. L’indagine prende dunque spunto da quesiti che diventano cruciali nella contemporanea virtualità delle immagini suggerendo possibili risposte e tentando di coinvolgere emotivamente lo spettatore. Segnalato al Premio Nazionale delle Arti (Catania 2007, Napoli 2010, Milano 2011), selezionato nel 2010 per Et Verbum Caro Factum est, mostra in occasione dell’ostensione della Sacra Sindone, Reggia di Venaria, Scuderie Juvarra, nel 2013 espone all’Istituto Nazionale per la Grafica nella mostra Segno Insegno, vincitore, alla VI edizione del Premio Internazionale Limen Arte, dei riconoscimenti di “menzione speciale pittura” e “opera più votata”. Tra le mostre più importanti, le personali 8bit nelle gallerie Portanova 12 a Bologna ed El Magazein a Dignano (Croazia), 16 bit a Palzzo Corvaja a Taormina e le partecipazioni a Fiere Intrnazionali; Urban Art Fair Parigi Carreau du Temple, Set Up Bologna, Art Factory Catania Palazzo Valle 

Hanno scritto di lui: Lara Caccia (premio LIMEN), Liborio Curione (Accademia Belle Arti Catania), Sara Del Dot e Stefania Pianu per Taluni, Piero Di Domenico per Il Corriere Della Sera, Rita Fenini per Panorama, Tiziana Greco, Margheria Meccaferri per Inside Art, Giuseppe Stagnitta e Antonio Storelli, Leonardo Regano per Gagarin, Carla Rotta per La Voce, Manuela Valentini per Il Resto del Carlino ed Emanuela Zanon per Juliet.

 

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